QUAL È LA PROVENIENZA DEL SOFTWARE CHE UTILIZZIAMO?
In questo periodo in cui tutti hanno gli occhi rivolti a ciò che sta succedendo in Ucraina, in molti stanno pensando sempre di più al software e all’hardware che utilizzano ogni giorno e alla loro provenienza. Qual è la provenienza del software che utilizziamo?
Tra le tante domande che molti utenti di AskWoody.com hanno posto nelle ultime settimane, questa è nata proprio in conseguenza di ciò che sta succedendo da ormai tre settimane in Ucraina. Per molti anni, un fornitore di software di sicurezza è stato etichettato come “sgradito” e già nel 2017 il governo degli Stati Uniti ha vietato l’uso dell’antivirus Kaspersky per paura che potesse spiare per conto della Russia i contractor della difesa USA.
Nel 2018, il Pentagono ha stilato un elenco di società di software che chiunque lavori con appaltatori della difesa dovrebbe evitare, questo per assicurarsi che non venisse acquistato alcun software di provenienza cinese o russa. Spesso, per vendere software in un determinato paese, occorre fornire codice sorgente o informazioni aggiuntive, ma è difficile sapere esattamente dove è stato sviluppato il software, data la natura globale della tecnologia.
Più recentemente Kaspersky è tornata nell’occhio del ciclone per la sua mancata presa di posizione di fronte alla crisi ucraina. Per molti anni, i legami dell’azienda con il governo russo sono stati fonti di preoccupazione.
Altre società si chiedono se dovrebbero fornire servizi alle aziende russe. L’antivirus Avast, ad esempio, ha dichiarato apertamente che non offrirà più prodotti ai clienti russi. Microsoft ha affermato che non venderà nuovi servizi ai clienti in Russia, ma non ha ancora adottato il passo ben più drastico di interrompere gli aggiornamenti di Windows o il supporto e la manutenzione per i sistemi operativi esistenti.
Tra l’altro, nel corso degli anni, ci sono state diverse volte in cui gli hacker sono stati in grado di accedere al codice sorgente di Microsoft per studiare come funziona Windows a un livello più profondo. Quindi, anche il nostro sistema operativo Windows è stato attentamente esaminato da ingegneri di software russi nel corso degli anni, sebbene il software sottostante non sia stato sviluppato lì.
Cosa dovreste fare allora se siete preoccupati per un fornitore di software?
Innanzi tutto, sarebbe meglio scoprire dove si trovano i vostri fornitori e i loro dipendenti. Questa, francamente, è una decisione personale: supportare o sanzionare un fornitore in base alle sue azioni o ai collegamenti con il governo. Se però siete attenti e sensibili a certi comportamenti, trovate fornitori di tecnologia che agiscano in modo etico e responsabile.
Successivamente, disinstallate il software che potrebbe essere potenzialmente problematico dal vostro sistema e assicuratevi che non ne siano rimaste tracce.
Potete fare affidamento su Revo Uninstaller per ripulire completamente un software disinstallato. A volte, infatti, le chiavi di registro e alcuni file non vengono eliminati se non si utilizzano strumenti ad hoc.
Pertanto, anche se non è necessario eseguire il passaggio drastico della reinstallazione del sistema operativo, è relativamente facile “ricostruire” un computer da zero con Windows 10.
Anche l’hardware deve essere esaminato; potreste infatti scoprire che un laptop o un dispositivo specifico è stato costruito in un paese con cui non vi sentite a vostro agio nel fare affari.
Concludendo, cercate di scoprire dove viene sviluppato il software che usate ogni giorno (o che vi accingete ad acquistare) e dove viene costruito il vostro hardware. Non è però sempre facile, visto che i fornitori possono nascondere l’ubicazione dei loro uffici e utilizzare una forza lavoro distribuita a livello globale. Dopotutto, al giorno d’oggi il software può, e di solito è, sviluppato ovunque e potreste essere sorpresi dal fatto che il vostro tool preferito non sia stato sviluppato dove pensavate.
Fonte: ComputerWorld.